Verso est: dalla Suceà alle ultimi luci del mondo…
Per iniziare, dalla masseria Sucéa potrete raggiungere in pochi minuti le splendide scogliere quanto le rinomate spiagge di San Foca, della poetica e messapica Roca, dell’animata Torre dell’Orso, della delicata Sant’Andrea e ovviamente d’Otranto, la superba e azzurra perla dell’adriatico, patria degli 800 Santi Martiri decapitati dai Turchi nel 1480, custode per antonomasia delle memorie dei nostri avi e sorgente perenne della cultura greco-latina, bizantina e mediorientale della nostra terra, da secoli, appunto, denominata Terra d’Otranto. Procedendo verso Sud sulla litoranea, vi inoltrerete subito nel tratto di costa più suggestivo della penisola salentina: con sullo sfondo le montagne d’Albania che si stagliano all’orizzonte, sarete rapiti dall’impeto di una bellezza indicibile che vi accompagnerà lungo tutto il tragitto. Come fosse un filamento argentato, la strada inanella le varie perle lucenti che si susseguiranno al vostro sguardo. Dapprima giungerete a Porto Badisco e Castro, dove tutta la storia dell’Occidente è transitata: dall’uomo primitivo, che ci narra ancora di sé nelle grandi grotte della costa - come la grotta Romanelli, quella dei Cervi o, più oltre, l’onirica Zinzulusa in cui potrete inoltrarvi per una visita guidata tra stalattiti e stalagmiti -, ai Messapi, ai Greci e ai Latini, il cui padre Enea qui trovò il primo approdo per generare poi la grandezza di Roma antica. Proseguendo, tra muretti a secco che tratteggiano giardini pensili a strapiombo sul mare, tra malinconiche e solitarie antiche torri che vegliano da secoli dall’alto, tra pagghiare e furnieddhi che si confondono con il roccioso e fiabesco paesaggio lunare, tra colorati fichi d’India che si inerpicano allegramente sulle opere dell’uomo e della natura, incontrerete dunque il fascino mediorientale e moresco di Santa Cesarea Terme, il mare purissimo e le scogliere di Marina di Andrano, di Tricase Porto, di Marina Serra e così via. Tra queste località, spiagge dorate si fanno ovunque spazio, circondate da pinete e vegetazione lussureggiante, riparate ad ovest da alture pietrose (le specchie) e declivi di terre ricoperte da ulivi (le serre), sulle quali sorgono costellazioni di poetici borghi, assopiti nell’incanto dell’immediato entroterra. Superate le vertiginose altezze del ponte Ciolo, giungerete infine a scorgere l’estremo faro della splendente Santa Maria di Leuca, il cui bianco riflesso vi preparerà allo spettacolo ultimo e sommo: il sublime incontro con l’infinito Mediterraneo.