La Sucèa: il nome e il simbolo

La masseria Sucèa è così chiamata dall’antico nome dialettale griko del fico, elemento vitale della tradizionale economia rurale del luogo. Seppur coltivato massicciamente tanto nel nostro feudo quanto nei dintorni, delle remote distese del generoso albero di fico oggi restano solo poche ma preziose tracce, tra le quali spicca il nostro splendido e antico esemplare. A questo, testimone delle fatiche come delle ricompense dei nostri avi contadini, delle loro vite semplici e operose in continua simbiosi con la fertile terra della Grecìa salentina, abbiamo voluto dedicare il nome stesso della nostra masseria, come un tributo dovuto a un simbolo importante della civiltà contadina.

L’albero di Sucèa simboleggia il nostro rispettoso approccio alle nostre antiche radici, le quali, attraverso le verdi fronde rigenerate del fico, prendono voce nel vento e sussurrano un richiamo eterno al rispetto dell’antico, di un passato che genera e dona ancora oggi la ricompensa di frutti nuovi, ispirando quotidianamente la nostra filosofia di vita e lavoro, ridandole infine vigore con la sua materna e protettiva ombra. Oggi come ieri, l’ombra della Sucèa ritempra dalle fatiche della terra sotto la calura e ripara dal sole le antiche costruzioni in pietra a secco poste ai piedi dell’albero: lu furnieddhu o pagghiara, ossia la piccola dimora - abitata da una famiglia contadina fino alla fine degli anni 70, il forno domestico e infine la cisterna, tutti risalenti al XIX secolo, esempi tipici e ben conservati dell’architettura rurale che ancora caratterizza intensamente questa parte della Puglia.